"La mia prima volta..."

Quando per la prima volta ho sentito dei dolori in una posizione molto imbarazzante, la mia prima reazione è stata la paura. Avevo diciassette anni e ho pensato di aver contratto sfortunatamente una specie di malattia sessualmente trasmissibile. Nonostante i corsi di educazione sessuale seguiti a scuola e l'uso di misure contraccettive, ero convinto di non essere riuscito a proteggermi anche se avevo vissuto la mia sessualità in modo assolutamente misurato. E, dopo la paura, è subentrata immediatamente la vergogna. Come parlarne? E soprattutto a chi?

Non avrei mai osato condividere questo problema con i miei amici di liceo, poiché avrebbero riso di me fino alla fine dei miei giorni. Per non parlare poi del fatto di confidarmi ai miei genitori, che non sapevano fossi sessualmente attivo. Anche l'infermiera della scuola mi avrebbe denunciato senza ombra di dubbio…

Ho quindi rovistato su Internet nei forum dedicati alla salute e nei siti di prevenzione facendo ricerche basate su parole chiave un po' rischiose. Ho scoperto una miriade di malattie di cui ignoravo completamente l'esistenza, spaventose l'una più dell'altra. Leggendo alcuni siti, mi sono convinto che ero prossimo a un tumore o in punto di morte. Tuttavia, dopo qualche giorno il dolore si è attenuato. Il fatto di essere molto giovane e inesperto mi ha spinto a credere che l'episodio si fosse concluso e che non sarebbe stato nient'altro che un cattivo ricordo.

Al massimo sei mesi dopo, quando avevo quasi dimenticato questa disavventura, l'incubo è ricominciato. Solo che questa volta i dolori erano molto più intensi e osservavo del sangue nelle feci, come pure la comparsa di strane masse là dove, per quanto ne sapevo, non avrebbero dovuto esserci.

A questo punto, ho preso il coraggio a due mani e ne ho parlato a mio padre, nonostante il terrore che mi attanagliava in previsione del suo giudizio. Ho sofferto tutte le pene del mondo a raccontargli della mia vita intima e a rassicurarlo del mio comportamento prudente. Ho avuto paura che mi considerasse una persona di cattive abitudini, quando in realtà ero molto prudente.

Terminata la discussione più impacciata di tutta la mia vita, mio padre è scoppiato a ridere. Mi ha rivelato che soffriva di crisi emorroidarie da diversi anni e che i sintomi che gli avevo descritto assomigliavano più a questo tipo di disturbo piuttosto che a una malattia intima. Mi ha accompagnato dal nostro medico di famiglia per una visita, ottenendo conferma alla propria intuizione. Il medico mi ha spiegato che le crisi emorroidarie non sono per natura trasmissibili e che "non sono altro" che disfunzioni della circolazione sanguigna che causano infiammazioni dei vasi sanguigni sia all'interno che all'esterno dell'ano.

Per finire, il nostro medico ci ha consigliato di utilizzare Micro H Monodosi, studiato appositamente per crisi emorroidarie interne ed esterne, e Micro H Salviette, che svolgono un'azione detergente e lenitiva e sono più adatte alla vita di tutti i giorni.

Se mi sono vergognato a raccontare a mio padre i primi turbamenti della mia vita, non mi pento per nulla del fatto di avergli confidato le mie ansie. Da allora, so bene a cosa servono le monodosi e le salviette che abbondano nel mio bagno. Per qualsiasi dubbio sulla salute, non bisogna mai vergognarsi e consiglio a tutti i giovani che hanno paura di fronte a tali esperienze di parlarne senza indugio ai propri familiari.